Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 23 aprile 2024

Cina e occidente tra ordine e caos / Se i nomi non sono corretti, le parole non sono ragionevoli

L'articolo che segue ci richiama lo stretto rapporto tra padronanza della lingua e conoscenza, ricchezza interiore e conseguente capacità di esprimersi negli ambiti del proprio vivere. Ma anche la corrispondenza tra significante e significato, senza le distorsioni manipolatorie che caratterizzano la realtà odierna. Ed ecco entrare in campo ordine a caos. L'autore imbastisce un discorso incentrato sulla lingua cinese. 
Una delle cose più affascinanti degli ideogrammi che compongono la lingua cinese l'ho scoperta conoscendo quello che designa la comunicazione, complesso come tutti gli ideogrammi. Esso è la risultante degli ideogrammi, che si integrano vicendevolmente, riferiti alle disposizioni interiori ed esteriori corrispondenti ai seguenti significati: orecchio (ascolto), occhi (vista), attenzione completa (predisposizione interiore), cuore (intenzione profonda). Vedi immagine a lato... 
Sui problemi della lingua qui - qui e molto ci sarebbe da aggiungere...
Chi legge può trovare interessante conoscere la vicenda della questione Sino/Vaticana qui.

Cina e occidente tra ordine e caos
Aurelio Porfiri

Se vi capita, come a me, di studiare la lingua cinese, sono certo che una delle cose che troverete più affascinanti (e frustranti) riguarda le relazioni di parentela. Per noi la parola “cugino” copre un poco tutti i gradi di parentela (si può specificare di primo, di secondo grado, ma viene fatto abbastanza raramente) ma in Cina le relazioni all’interno della famiglia vengono specificate con grande precisione, specificando con la parola usata se il cugino è più giovane o più vecchio, uomo o donna e via precisando. Tutto questo ha un non so che di affascinante ma anche, per noi occidentali, c’è un certo aspetto terrificante, in quanto fa sembrare tutto molto più complicato. In realtà con questo aspetto si garantisce il mantenimento di un certo ordine necessario, si adeisce alla confuciana rettificazione dei nomi che preserva ordine e armonia e impedisce la manifestazione del caos: “Zilu disse: «Il signore di Wei intende affidarti il governo. Che cosa ti proponi di fare per prima cosa?». Il Maestro disse: «Per prima cosa occorre rettificare i nomi». Zilu replicò: «Proprio questo? Sei in errore. A che pro rettificare?». Il Maestro disse: «Sei proprio rozzo, You. L’uomo superiore è cauto quando non conosce. Se i nomi non sono corretti, le parole non sono ragionevoli; se le parole non sono ragionevoli, gli affari non giungono a compimento; se gli affari non giungono a compimento, i riti e la musica non sono fiorenti; se i riti e la musica non sono fiorenti, le pene e i castighi non sono equi; se le pene e i castighi non sono equi, il popolo non sa dove mettere le mani e i piedi. Perciò, quando l’uomo superiore pronuncia un nome, il nome deve potersi dire, e ciò che vien detto deve potersi mettere in pratica. In quel che l’uomo superiore dice nulla è scorretto»“.

Sembra che tutto questo sia un riflesso di quello che Ernst Jünger diceva nel suo Trattato del ribelle: “La legge e la sovranità, nei regni visibili e persino in quelli invisibili, hanno origine con l’imposizione dei nomi”. Questo garantisce il raggiungimento di quella “società più armoniosa” auspicata dall’ex leader cinese Hu Jintao, una società armoniosa che però non sembra avere anche i suoi lati oscuri.

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“Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata” (Mt 13, 33). La parabola del lievito la trovo molto interessante e la troviamo poco dopo quella del granello di senape. Ma per il momento concentriamoci solo sulla parabola del lievito. Matteo Crimella (Grande e piccolo, aggiornamentisociali.it) offre una interpretazione interessante di questa parabola: “Tutto il contrasto è espresso da Gesù in una sola frase: una piccola quantità di lievito ha effetto su un’immensa quantità di farina. La meraviglia è la forza del lievito, senza che la parabola dica una sola parola sulla progressione, sull’effetto lento della lievitazione (notoriamente la pasta deve riposare di notte). L’accento cade sulla forza, sulla trasformazione, sulla sorpresa”. Ecco, l’effetto della sorpresa è quello che noi non possiamo preventivare, che non possiamo pianificare. La sorpresa è per sua natura caotica ma in questo caso possiamo parlare di un caos necessario, cioè un caos che dobbiamo accettare per far avanzare la nostra umanità. Mi viene ancora in aiuto Gesù e il miracolo della moltiplicazione di pani e pesci, il saper ricavare da poche risorse un grande risultato.

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Caos e ordine sembrano escludersi a vicenda ma non necessariamente. L’ordine è la risoluzione del caos. Cioè, l’ordine è in funzione del caos, non serve negare quest’ultimo, bisogna disciplinarlo. Pensare sia possibile o auspicabile un ordine senza caos è cercare di negare le leggi di natura. Anche la vita stessa nasce da un atto che per sua natura è disordinato e caotico, come l’atto sessuale. Un atto sessuale “asettico” sarebbe probabilmente di una noia mortale. Ma da quel caos dell’atto sessuale nasce una cosa grande come la vita.

Oppure pensiamo alla musica. La grande musica nasce quando l’ordine prende il sopravvento sul disordine. Cioè quando l’ordine dettato da un pensiero superiore sa dare un senso a fenomeni sonori che presi a sé potrebbero sembrare inconcludenti. Una musica tutta perfettamente consonante e regolare è di una noia pazzesca. All’ordine serve il caos ma in modo che il suddetto caos possa essere addomesticato e non prevalere. Dobbiamo ricorrere ancora a Confucio che ci riferisce su questo parlando della coltivazione dell’uomo superiore: “Confucio disse: «Da tre cose l’uomo superiore deve guardarsi: quando è giovane e la sua vitalità è in fermento deve guardarsi dalla lussuria; quando è adulto e la sua vitalità è robusta deve guardarsi dall’irascibilità; quando è anziano e la sua vitalità è indebolita, deve guardarsi dalla cupidigia»“. Non rifiuta la vitalità ma deve guardarsene per non cadere vittima della stessa.

Purtroppo segno dei regimi dittatoriali è quando non si disciplina il caos ma si tenta di eliminarlo. In questo caso si vive in una società in cui tutti hanno paura di tutto e in cui le legittime aspirazioni di ognuno sono irremediabilmente frustrate.

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È interessante notare come a monte del racconto della creazione cinese, come nel nostro racconto biblico, c’è un essere divino che porta ordine nel caos. Per i cinesi questo essere è Pangu. Il caos non deve essere assunto come principio valoriale, come purtroppo accade nelle nostre società, ma dobbiamo essere in grado di accettarne lo scatenarsi che è il segno della vitalità della natura per essere in grado di governarlo. Dio diede il dominio ai nostri progenitori su tutte le creature, perché esse fossero addomesticate. Dobbiamo essere in grado, come gli orientali insegnano, di “cavalcare la tigre”. Io credo che in questo sia consistita la grande saggezza della Chiesa cattolica che tradizionalmente era stata sempre salda sui principi ma comprensiva sulle applicazioni. Oggi invece si è comprensivi sui principi ma saldi sulle applicazioni, cioè tutti devono conformarsi ad una certa narrativa imposta dal pensiero dominante. -  Fonte

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

lunedì 22 aprile 2024

Anticristi ed eresie pratiche. Ci mette in guardia Sant’Agostino

Nella nostra traduzione da The Remnant un articolo che orienta la nostra consapevolezza sui problemi del nostro tempo che dobbiamo affrontare ogni giorno.
Anticristi ed eresie pratiche. Ci mette in guardia Sant’Agostino

I segni della fine, così come quelli utili per riconoscere l’Anticristo, ci sono stati indicati nei testi ispirati con lo scopo di avvertirci dell’imminenza di eventi storici cruciali. Non per soddisfare la nostra curiosità umana, ma per esortarci al pentimento, alla penitenza, alla preghiera, a una vita di santità più intensa e profonda.

Tra i numerosi passi difficili ed enigmatici contenuti nei testi sacri della Bibbia, i più consultati sono quelli riguardanti le profezie sulla fine del mondo. Nessun altro argomento è stato più discusso nell’intera storia della tradizione giudaico-[greco-romana-ndT]-cristiana.

Documentario. Messa di Sempre - Guardiani della Tradizione

Dopo i limiti imposti da bergoglio alla Messa Antica [vedi], un gruppo di madri ha deciso di camminare da Parigi a Roma con una missione: consegnargli migliaia di lettere chiedendogli di revocare la sua decisione. Ne avevamo dato notizia qui.
Traditionis Custodes ha provocato cancellazioni della Messa tradizionale in tutto l'orbe cattolico. Come stanno rispondendo i cattolici e i sacerdoti legati alla Tradizione? Di fatto in molti stanno resistendo per preservare questa Messa. Vedi il filmato.

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

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domenica 21 aprile 2024

Articoli sulla vexata quaestio della rimozione di mons, Strickland e testimonianze del suo esemplare apostolato

Quello di Mons. Strickland è un caso emblematico di rimozione di un vescovo cattolico senza base morale o giuridica. Bergoglio ha rimosso dalle loro sedi Joseph Strickland, vescovo di Tyler, Texas (del quale gli articoli che seguono testimoniano l'esemplare apostolato), e mons. Daniel Fernández Torres, vescovo di Arecibo in Porto Rico [vedi]. Provvedimenti adottati arbitrariamente in quanto senza giusta causa, senza procedimento legale e senza alcuna spiegazione. Ma i vescovi ricevono il potere di giurisdizione al momento della loro consacrazione e questo potere è ricevuto direttamente da Cristo (cfr At 20,28; Ef 4,11-12; Lumen gentium 21 e Nota praevia quiConcilio di Trento, sess. XXIII, cap. 4. e canoni 6 e 7). Pertanto la giurisdizione di un vescovo sulla sua diocesi non può essere revocata semplicemente per volontà del papa senza una ragione nella legge naturale o divina che lo giustifichi, in quanto la giurisdizione è ricevuta da Dio. 

Articoli sulla vexata quaestio della rimozione di mons, Stricland 
e testimonianze del suo esemplare apostolato

Il vescovo Strickland critica il “crescendo di apostasia” delle forze vaticane contro la liturgia e la dottrina cattolica

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews riportiamo il testo integrale di una lettera scritta da monsignor Joseph Strickland, vescovo emerito di Tyler, Texas, sulla diffusa apostasia tra i prelati e le “potenti forze in Vaticano” e sulla necessità per i fedeli di “camminare vicino a Cristo”, soprattutto nell’Eucaristia. Precedenti qui.

Il vescovo Strickland critica il “crescendo di apostasia” 
delle forze vaticane contro la liturgia e la dottrina cattolica
"Troppi prelati e forze potenti in Vaticano stanno facendo del loro meglio per smantellare ogni traccia di fede soprannaturale", avverte il vescovo Joseph Strickland nella sua ultima lettera.
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Gesù Cristo è la pienezza della rivelazione della verità soprannaturale che guida l’umanità verso il nostro destino eterno. Egli è la pietra angolare su cui deve essere costruita la nostra vita perché, nel momento in cui ci rivela la verità soprannaturale in modo pieno e completo, ci rivela chi siamo e ciò per cui siamo stati creati. Gesù ha incaricato i suoi apostoli di condividere col mondo intero la sua verità soprannaturale, e questa è anche la nostra missione. Se riconosciamo e abbracciamo questa missione, portando questa verità all’umanità, allora dobbiamo riconoscere che, dopo quasi 2.000 anni, abbiamo appena iniziato. Quando Cristo ha pregato “perché tutti siano una cosa sola”, ha pregato che tutta l’umanità fosse unificata in Lui, portandola così all’unità con Suo Padre e il Suo Spirito Santo – un solo Dio in tre persone.

21 aprile. 2777 anni dalla fondazione della Città eterna

Qui medio aevo Romam versus pia peregrinatione suscepta, cum eius pinnacula et muros cernebant, in has erumpehant consonas voces:
O Roma nobilis, orbis et domina, cunctarum urbium excellentissima, Roseo Martyrum sanguine rubea, Albis et virginum liliis candida; Salutem dicimus tibi per omnia; Te benedicimus: salve per sæcula! Auguri Roma!
2777 anni dalla Fondazione della Città eterna. Il 21 aprile è una festa pagana. Tra l'altro guardate la potente simbologia, indice di ars e saggezza non solo architettonica, e cosa succede al Pantheon in questo giorno quando il sole di mezzogiorno colpisce una griglia metallica sopra la porta, saturando di luce il cortile esterno. Ciò accade dall’epoca di Agrippa, genero dell’imperatore Augusto, che nel 27 a.C. lo ideò.
Ma non è soltanto questo. Nonostante questo la Provvidenza ha reso Roma Caput mundi una città già sacra, centro spirituale, culturale e politico del mondo. Ed è per questo che Pietro vi si è recato per annunciare Cristo e ne ha fatto la sua Sede. Dunque, non a caso, questo è il centro da cui ancora oggi si dipartono e nel quale si incrociano, nell'ordine spirituale, le vicende dell'intero genere umano. E non solo con riferimento alla Roma perenne, ma anche alla nostra fatica nel riaffermarne e difendere la cattolicità di cui siamo figli ed eredi. « Non solo e non tanto per nascita, quanto per adesione dell'anima. Chi comprende e aderisce, è figlio. Chi non comprende o non aderisce, è figlio di altro ».
Nell'occasione riprendiamo alcune citazioni che aprono un volume da cui abbiamo attinto e attingiamo molte chiavi di lettura della temperie attuale.
Iota unum non praeteribit (Matth., 5, 18)
Miscuit in medio eius spiritum vertiginis (Isai., 19, 14)
Moribus antiquis stat res romana virisque (Ennio)
(Romano Amerio, Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX, Lindau Torino, 2009)

Terza Domenica dopo Pasqua ("Iubiláte Deo") / La speranza del ritorno e la Presenza

Meditiamo i tesori della nostra fede seguendo l'anno liturgico. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi (Gv, 14).

Terza Domenica dopo Pasqua
 
Iubiláte Deo, omnis terra, psalmum
dícite nómini eius, date glóriam laudi eius, allelúia.
Acclamate al Signore da tutta la terra, cantate un inno al suo nome, rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia.

La dignità del popolo Cristiano
Ancora un poco e non mi vedrete;
e un altro poco e mi vedrete;
perché vado al Padre
Niente di più grande, di più alto sulla terra che i Principi della Santa Chiesa, che i Pastori stabiliti dal Figlio di Dio, e di cui la successione durerà tanto quanto il mondo; ma non crediamo che i sudditi di questo immenso impero, che si chiama la Chiesa, non abbiano anche la loro magnanima dignità. Il popolo Cristiano, in seno al quale si confondono in completa uguaglianza, sia un Principe che un semplice privato, sovrasta in luce e valore morale di tutto il resto dell’umanità. Ovunque esso si estende, penetra la vera civilizzazione; poiché ovunque porta l’esatta nozione di Dio e del fine soprannaturale dell’uomo. Avanti a Lui arretra la barbarie, si cancellano le istituzioni pagane, per quanto antiche possano essere; un giorno vide anche la civiltà Greca e Romana rendergli le armi; e il diritto cristiano, scaturito dal Vangelo, sostituirsi da se stesso a quello dei Gentili. Numerosi fatti hanno dimostrato la superiorità che il battesimo imprime alla stirpe Cristiana; poiché non sarebbe ragionevole pretendere di trovare altrove la ragione principale di questa superiorità nella nostra civiltà, la quale non è stata che la conseguenza del battesimo.

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

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